martedì 16 febbraio 2010

Walter Veltroni presenta "Noi"

"Noi". Un bel libro.

Sabato 13 febbraio era in Sardegna Walter Veltroni per presentare il suo ultimo lavoro,"Noi".
Intanto occorre dire che si tratta di un bel libro.
Dopo le delusioni cocenti successive alle dimissioni da segretario del Partito Democratico,un anno fa,Veltroni era pervaso da uno stato di malinconia molto intenso.Questo sentimento gli ha offerto l'input per confezionare quest'opera.
Si tratta di un viaggio che coinvolge quattro generazioni della stessa famiglia attraverso altrettanti periodi della nostra storia:fascismo,dopo guerra,boom economico,terrorismo.
Un viaggio nella memoria per non dimenticare e alimentare la speranza per un futuro migliore.Il riferimento alla memoria,in un'epoca in cui la classe politica che ci governa sembra molto impegnata in un tentativo di rimozione della stessa,sia essa singola che collettiva,è molto significativo,quasi una chiave di lettura del libro.
E poi il titolo."Noi",e quindi il plurale,e non io,il singolare.Questo è un'altro aspetto molto importante di quest'opera.Perchè in questa nostra Italia ormai prevale un'egoismo antropologico che fa paura.La solidarietà sembra sospesa.Prevale un io egoistico.Da qui il noi.Speriamo davvero che sia di buon auspicio.

mercoledì 10 febbraio 2010

A proposito di Azionisti

Ho letto,l'altro giorno,la bellissima lettera che Beniamino Placido scrisse vent'anni fa per sua figlia.
Una lettera fantastica perchè attualissima.
Di che si parla?
Placido,con una passione civile-culturale di grandissimo fascino,fa riferimento ai suoi trascorsi nel Partito D'Azione nell'immediato dopo guerra.
Mi chiedo come si faccia a non provare attenzione per un documento come questo.
L'autore spiega alla figlia il perchè della scelta di aderire a questo partito, quali fossero gli ideali e perchè lo stesso sia durato così poco.
Dice che quella scelta risultò dettata dalla contingenza politico-economico-sociale di quel periodo ma sopratutto dalle idee che contraddistinguevano gli adepti,tutti intellettuali di primissimo piano.
Le idee.
E che idee,voglio sottolineare.
Libertà,giustizia,solidarietà,tutti concetti che non solo risultavano fondamentali per la rinascita economica,sociale e culturale dell'epoca, parliamo di un periodo immediatamente successivo al ventennio fascista,ma che, a distanza di tanti anni,risultano attualissimi perchè mai completamente realizzati, o meglio,mai relmente incarnati da molti partiti politici che hanno costituito, negli scorsi decenni,i vari archi costituzionali.
Il concetto di libertà, messo costantemente al bando come non mai anche in questi ultimi mesi,si pensi ai tentativi di censura verso la libertà di stampa posti in essere dal Presidente del Consiglio e relativi alle vicende incredibili della sua vita privata che,definire libertina è inesatto, nel senso che si fa un grave torto ai principi di etica e moralità che certo non possono considerarsi disgiunti dall'assunzione di pubbliche responsabilità, quali sono quelle di un premier.
Quello di giustizia, valore fondante della nostra Carta,oltre il significato che essa assume all'interno di una democrazia compiuta.
Sono di questi giorni i provvedimenti che il governo ha già portato in Parlamento per l'approvazione (vedi Legittimo Impedimento) o quelli che sta confezionando per i prossimi giorni o mesi(vedi Immunità, Processo Breve e modifica della normativa sui pentiti).
Non parliamo poi della solidarietà,sistematicamente violata da un atteggiamento xenofobo ormai diffuso nel nostro paese(vedi i fatti di Rosarno).
La "voglia di volare" cui fa riferimento Placido è qualcosa di fantastico,se si pensa al suo significato,quello di voler cambiare le cose,di riformarle,di metterle in sintonia con quello che doveva essere lo spirito nuovo di una Nazione che usciva da una guerra lunga e devastante sotto tutti gli aspetti.
Bellissimo!
Da qui la risposta anche al perchè questo partito ebbe vita molto breve.
In una Italia che doveva recuperare anche le forze fisiche dopo la guerra,vista la penuria di derrate alimentari,era evidente,conclude Beniamino Placido,che agli italiani poco importavano questi concetti che potevano risultare astratti.
Voglio aggiungere che così,però, non è stato,alla luce della non eludibile considerazione,come ho appena sottolineato,che quei concetti,quelle idee di società,non solo non erano obsolete per l'epoca ma risultano estremamente attuali oggi,per uno stato così destrutturato come il nostro.

martedì 9 febbraio 2010

Il primo anno senza Eluana !

E'passato un anno dalla morte di Eluana Englaro.
Un anno in cui,insieme al dolore per la sua morte,è emersa anche tutta l'ipocrisia della politica.
Già.
Ricordiamo tutti,infatti,la fibrillazione di parte del nostro parlamento e dello stesso premier dal giorno in cui quell'ambulanza,con a bordo la povera Eluana, giunse in quella clinica di Udine, in quella che poi si è rivelata essere l'ultima tappa terrena della sua vita.
Ma rammentiamo anche il clima di quei giorni in cui la stessa opinione pubblica veniva martellata da certa stampa e tv, e che trovava difficoltà a collocarsi da una parte o dall'altra.
In primo piano la figura di quel signore tanto esile nel fisico quanto determinato nel voler assecondare la volontà di una figlia così ridotta dal giorno di quel terribile incidente.
Beppino Englaro,uomo con una dignità non comune.
In quelle settimane non si parlava d'altro, bisognava fare in fretta per bloccare quella sentenza della Cassazione che accoglieva quella richiesta ormai esausta della famiglia Englaro che era poi la volontà di Eluana.
Occorreva intervenire per confezionare una legge che bloccasse tale sentenza.
Una legge sul fine vita.
Una corsa contro il tempo che doveva,magari attraverso la forma del decreto legge presentato dal governo,impedire "l'omicidio".
Poi,quella sera di un anno fa quando i nostri governanti vennero raggiunti a Palazzo Madama dalla notizia della morte di Eluana mentre tentavano in modo confuso di porre in essere un atto legislativo teso a rendere vana l'ennesima corsa in solitario di Beppino.
E'passato un anno,dodici lunghi mesi,nel corso dei quali il parlamento non ha approvato alcuna norma per regolamentare questa delicatissima materia.
Allora,nel ricordare,con molto affetto, questa triste vicenda umana e familiare, voglio salutare Beppino,che in questi mesi successivi alla morte di sua figlia ha cercato ancora una volta di spiegare perchè Eluana aveva il diritto di morire.
Non si può,in casi del genere,impedire a una persona di continuare a "non vivere", perchè tale era la situazione in cui ,da molti anni, si trovava sua figlia.
Beppino ha dimostrato,insieme alla sua famiglia,quanto si possa voler bene a una figlia.Un atto d'amore infinito verso Eluana...
Ciao carissimo Beppino!

lunedì 8 febbraio 2010

Si parte...!

Da dove si può iniziare?
Mah,gli spunti potrebbero essere molti...
Mi viene in mente,in questo momento,il dialogo,di qualche giorno fa,tra Eugenio Scalfari e il cardinale Carlo Maria Martini,che mi riservo di pubblicare,nei prossimi giorni,per intero.
Definirlo fantastico è certamente improprio,comunque un eufemismo...
Quando si parla del primordiale istinto presente nell'essere umano...
Dice Martini che è l'istinto della sopravvivenza,esistente in due variabili.
Il primo è quello che definisce "egoistico".
E'quello che porta l'uomo a occuparsi prevalentemente,se non esclusivamente,del soddisfacimento delle proprie aspirazioni, dei propri desideri,delle sue cose.
Esso,afferma il cardinale,è,purtroppo, ampiamente diffuso.
Il secondo,invece,dice Martini, potrebbe essere definito istinto "collettivo",e si configura attraverso un atteggiamento di socializzazione,di sensibilità,di attenzione verso gli altri.
Come non condividere questa così profonda discettazione...
Credo che questo istinto collettivo mi appartenga e,di conseguenza, potrò manifestarlo anche attraverso un blog...
Vi saluto...